L’ acqua potabile captata in sorgente o emunta dai pozzi proviene nella generalità dei casi da acquiferi che attraversano rocce di natura carsica, ovvero rocce molto fratturate entro cui circolano le acque che si arricchiscono di importanti elementi minerali che le conferiscono “il gusto” che noi percepiamo .
La qualità di tale risorsa è mediamente ottima, essendo l’ambiente naturale in cui gli acquiferi sono ubicati ben al riparo dalle attività antropiche e non influenzate da alcun fattore intrinseco delle rocce attraversate che ne possa alterare permanentemente la potabilità.
L’unica occasione in cui l’acqua potabile distribuita può subire un temporaneo decremento della qualità è rappresentata dall’intorbidamento conseguente a fenomeni meteorologici di particolare intensità e durata.
Tale evento è fenomeno del tutto naturale, determinato com’è dalla stessa natura carsica dell’acquifero, che, essendo localizzato all’interno di rocce fortemente fratturate, determina il trasporto di sostanze fini in sospensione a seguito dei deflussi idrici interni innescati da fenomeni meteorologici particolarmente intensi.
Le sostanze fini terrose, che sono quelle accumulate nelle fratture delle rocce durante il periodo di assenza di piogge, vengono dilavate dai deflussi idrici suddetti e convogliate fino all’opera di captazione sorgentizia in occasione delle prime piogge intense della stagione autunnale. Una volta dilavate, le cavità carsiche non rilasciano in genere ulteriori particelle sospese al ripetersi dei fenomeni meteorologici intensi, se non negli anni successivi nei medesimi periodi e circostanze.
Si tratta sempre di episodi destinati ad esaurirsi rapidamente, in cui, infatti, la durata media dell’intorbidamento, nel caso delle sorgenti in cui il fenomeno è più consistente, è pari a due – tre giorni per un massimo di due – tre volte nell’arco dell’anno.
In tali casi, Consac provvede normalmente ad emettere specifici Avvisi all’utenza per informare la cittadinanza e per limitare l’uso dell’acqua per il periodo necessario (massimo due – tre giorni).
Vi sono sorgenti in cui il citato fenomeno è più accentuato ed altre in cui è più raro, ma quasi nessuna sorgente è completamente al riparo da episodi di intorbidamento nelle condizioni meteorologiche estreme.
Le sorgenti più vulnerabili da questo punto di vista sono le seguenti:
– sorgente Ruotolo in Sapri;
– sorgenti di S.Barbara di Ceraso;
– sorgenti del Monte Stella;
– sorgenti dell’area di Sanza;
La seguente tabella mostra, per le sorgenti captate ed immesse nel sistema idrico Consac, la frequenza media del fenomeno di intorbidamento nell’arco di un anno, i centri abitati interessati e le iniziative intraprese.
Sorgente captata e immessa nella rete idrica |
Frequenza annuale media fenomeno intorbidamento |
Centri abitati interessati |
Iniziative intraprese |
Ruotolo, Sapri |
3 |
Sapri,Villammare, Capitello, Policastro | Progetto impianto di filtrazione – richiesta finanziamento a Regione di € 800.000,00 del 11-12-2014 |
S.Barbara, Ceraso |
2 |
S.Barbara | Progetto regimentazione acque piovane – lavori in corso |
Monte Stella |
1 |
Stella C.to, Sessa C.to | Approfondimento problematica in corso |
Gruppo Sanza |
1 |
Caselle in P., Morigerati, Vibonati, Santa Marina | Approfondimento problematica in corso |
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