Il 1° gennaio del 2016 è entrato in vigore il “Metodo Tariffario Idrico 2016-2019”, il nuovo quadro di regole definito in materia dall’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico con la delibera 664/2015/R/idr. Il metodo si fonda su due principi base ereditati da quello precedente, quali selettività e responsabilizzazione, da attuare attraverso una regolazione asimmetrica, capace di adattarsi alle diverse esigenze di un settore molto differenziato sia a livello locale che nella governance. La regolazione tariffaria applicata nel secondo periodo regolatorio è infatti riconducibile ad una matrice di schemi, in numero maggiore rispetto a quelli definiti nel primo, nell’ambito della quale ciascun soggetto competente individua la soluzione più efficace in base alla realtà in cui opera. I driver principali afferiscono al fabbisogno di investimenti rapportato al valore delle infrastrutture esistenti, all’eventuale presenza di variazioni negli obiettivi o nelle attività del gestore, legata a processi di aggregazione o a rilevanti miglioramenti qualitativi dei servizi erogati, all’entità dei costi operativi per abitante servito rispetto al dato medio di settore.