Resta pubblica la gestione dell’acqua per i prossimi 25 anni nell’area del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. L’Ente di Ambito ha deliberato di affidare a Consac la gestione del servizio idrico integrato che comprende i vari segmenti di attività dall’emungimento, alla distribuzione, collettamento e depurazione, Insomma l’intero ciclo delle acqua. La decisione assunta dall’Authority di settore- scaturisce dalla considerazione che il territorio del Parco ha caratteristiche peculiari ed interessi sostanzialmente diversi dalle altre aree e dei centri più popolosi posti a nord della provincia. L’affidamento ha avuto luogo sulla base di una deroga, consentita dalla cd privatizzazione dell’acqua, che ammette la gestione pubblica della risorsa da parte di società interamente partecipate da enti locali.
L’area interessata comprende al momento n. 86 Comuni ed è delimitata a sud dai limiti territoriali provinciali ed a nord dal territorio dei Comuni di Castellabate, Agropoli, Roccadaspide, Bellosguardo, Corleto Monforte, Auletta e Salvitelle.
Nella compagine societaria, ai n. 48 comuni soci di Consac si aggiungeranno i restanti n.38 Comuni che entreranno nel capitale di Consac attraverso una procedura di aumento di capitale a loro espressamente riservata e che è stata già definita nei tratti essenziali.
Sul piano operativo la popolazione stabile servita passerà dagli attuali 110.000 abitanti a circa 219.000. Forte incremento alle già cospicue presenze stagionali sono previste per l’ingresso nella gestione dei comuni rivieraschi di Agropoli e Castellabate.
Le amministrazioni locali dell’area del Parco hanno fortemente voluto ed ottenuto di autodeterminarsi nella gestione delle risorse idriche, di una attività cioè che incide sull’ambiente e che deve essere organizzata e gestita in funzione di uno speciale regime di tutela e di equilibrio idraulico, idrogeologico ed ecologico, utile a creare un naturale sviluppo economico che trova nell’ambiente e nel turismo le principali possibilità.
Recupero della risorsa idrica dispersa nelle reti e potenziamento delle infrastrutture saranno le problematiche di maggior rilievo con cui si dovranno confrontare l’Ente di Ambito, la Società e gli enti locali soci.
Cosa cambia per il cittadino? Si incomincia intanto a ragionare in termini comprensoriali sia per la programmazione, sia per la razionalizzazione degli impianti, ma anche sul piano operativo che vedrà conseguire economie di scala che potranno abbattere i costi a beneficio della tariffa e/o dei miglioramenti impiantistici. Standardizzazione e complessivo miglioramento del livello del servizio nell’area interessata consentiranno di attuare i principi di solidarietà contenuti nelle leggi di settore.